L'attivista Diop lascia l'Italia a causa del razzismo
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

L’attivista Diop lascia l’Italia a causa del razzismo

Migranti

Le crude parole di Diop: “Troppo razzismo, i miei figli visti come invasori, per questo lasciamo l’Italia”.

Diop Papadam è deciso e non torna più indietro. Lascerà Bergamo e l’Italia intera, per sempre. Il motivo? Troppo razzismo. Diop si trasferirà in Francia, con la sua famiglia. Nell’ambito di un’intervista rilasciata per Fanpage.it, dichiara: “Mi dispiace lasciare, ma quando il razzismo prende la tua famiglia e i tuoi bambini, bisogna farlo”.

Parole forti e dense di significato quelle di Diop, pensieri che lacerano decenni di conflitti e lotte interne, su un tema che cerchiamo di ignorare, poichè crediamo superato, ma che invece è ancora lì, immoto, come la più imperterrita delle piaghe: il razzismo.

Diop sta ultimando le ultime incombenze legate al trasloco e al congedo lavorativo, in quel di Bolzano. La Francia lo attende. Addio Italia.

Diop era arrivato sul territorio nazionale, nell’ormai lontano 2012. L’attivista ha prestato servizio presso gli impianti Iveco, diventando poi delegato sindacale, nell’ambito della stessa realtà.

Sempre impegnato nel sociale, dotato di una forza e caparbietà fuori dal comune, Diop era anche uno sportivo. Aveva fondato una palestra sociale, al fine di diffondere tra i giovanissimi, quei sani e mirabili principi, derivati da una buona etica sportiva. Insomma, Diop ha sempre amato il prossimo e a Bolzano si spendeva molto, anche per i senza tetto.

Le parole di Diop

Alla domanda, perchè lasci Bolzano, Diop ha replicato: “Eh, sai. Quando tuo figlio piange e non vuole andare a scuola perché ha paura, ti rendi conto che qualcosa non va. Episodi di razzismo che non mi hanno convinto per niente. Quando sei al parco, certi genitori guardano i tuoi figli sui giochi, come se fossero degli invasori, mentre sono solo bambini”.

Migranti
Migranti
Leggi anche
Alessandro Borghese invita a lavorare gratis

Poi continua: “Anche a me è capitato di avere la carta d’identità in mano e l’addetta del comune mi urla davanti a tutti, ‘signore il permesso di soggiorno!’. Ti senti estraneo, ti senti tagliato fuori dalla comunità. No, le mie figlie non devono provare questo. Sarei andato in un’altra città italiana anche, ma siccome avevo parenti in Francia, abbiamo deciso di andare lì”.

Fanpage.it rivolge poi un’altra domanda all’attivista, chiedendo se la sua, è stata una scelta facile: “Guarda, abbiamo sofferto molto. Bolzano ci ha dato tanto, ma quando c’è di mezzo la serenità dei bambini bisogna farlo”.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 9 Giugno 2022 17:25

Alessandro Borghese invita a lavorare gratis

nl pixel